ARTE RUPESTRE DELLA VALCAMONICA
PATRIMONIO CULTURALE, SERIALE
94° nella Lista del Patrimonio Mondiale, ‘Arte Rupestre della
Valcamonica’ è stato il primo sito italiano a diventare Patrimonio
UNESCO, nel 1979, battendo avversari di grande caratura come il centro
storico di Roma. In Valcamonica, la zona più a nord della provincia di
Brescia, a meno di 70 km dal confine svizzero, le grandi rocce che si
stendono lungo i versanti della valle, lisciate dall’azione erosiva data
dallo scioglimento dei ghiacci, divennero perfette ‘lavagne’, su cui, a
partire dal X millennio a.C. fino all’età moderna, furono incise centinaia
di migliaia di segni, poi nascosti nel tempo dal muschio, dalla terra e
dalla vegetazione.
Cacciatori, cervi, uomini in piedi su cavalli al galoppo,
danzatori, pugnali, donne oranti, telai, carri, villaggi di capanne, aratri
che solcano i campi trainati da buoi, processioni funebri, sciamani,
feste religiose, lottatori, ma anche sequenze di segni e ideogrammi che
costituiscono la prima testimonianza di astrazione e rappresentazione
di concetti nella storia dell’uomo: le incisioni rupestri della Valcamonica,
conservate in otto parchi archeologici e in un museo nazionale della
preistoria, ci restituiscono vive immagini dell’origine della nostra civiltà
e ci portano in quel momento, nel profondo della storia collettiva, in cui
qualcuno ebbe per la prima volta l’idea di lasciare un segno grafico e
cambiare per sempre la natura del modo in cui comunichiamo.
DA NON PERDERE
“Pranzammo in un alberghetto in un prato brullo, tra una folla di italiani che godevano della villeggiatura nel loro modo caciarone; poi iniziammo la discesa verso Edolo, in Val Camonica. Lo scenario cambiò rapidamente […]. Non c’era più un grande paesaggio […] ma un susseguirsi di piccoli scorci […]: rotondi gruppi di alberi intervallati da radure muschiose, cascate sormontate da vecchi mulini, campanili che svettavano sopra villaggi nascosti nel fogliame.”
Edith Wharton visitò la Valcamonica agli inizi del Novecento, negli stessi anni in cui Walther Laeng descrisse, sulla guida del Touring Club (1914), due massi incisi a Cemmo. Ben presto le incisioni suscitarono l’interesse degli studiosi, soprattutto perché costituiscono una delle prime testimonianze dell’impulso dell’uomo a creare modi di autodefinirsi e comunicare, di tramandare conoscenza, di rappresentare concetti astratti che trovano riscontro in tutte le culture rupestri del mondo.
Google Maps
“Nella sua valle nativa - culla dell’antica
civiltà camuna - acquistò un rudere in pietra,
ignorando le voci sugli spiriti dei defunti,
che, secondo alcuni, si aggiravano in quei
dintorni. Il sito cadeva nel mezzo della linea
aerea tra il Pizzo Badile, la piramide naturale
da cui sorgeva il sole, e la montagna dal nome
femminile, la Concarena, che al tramonto
accoglieva l’astro nelle profonde fessure della
sua cresta calcarea.”
Il Pizzo Badile e la Concarena, due delle montagne più iconiche della Valcamonica, si elevano uno davanti all’altra, imponenti come due divinità, una maschile e l’altra femminile. Al verificarsi degli equinozi, l’ombra del Pizzo Badile penetra nelle fessure rocciose della Concarena: una ierofania legata ai riti della fecondità che secondo molti studiosi può essere considerata alla base del sistema teologico camuno.
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“QUATTROSSI È UN PAESELLO DI POCHE CENTINAIA DI ANIME SPERDUTO TRA LE PREALPI, IN UNA VALLE PIENA DI ROCCE ISTORIATE E MINIERE DI RAME. LA CHIAMANO ‘LA VALLE DEI SEGNI’ PROPRIO PERCHÉ SI POSSONO SCORGERE ANTICHISSIME INCISIONI RUPESTRI SU QUASI OGNI ROCCIA.“


CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per entrare nel cuore della Valle dei Segni.
- Italian backgrounds, Edith Wharton (1905). L’autrice dell’Età dell’innocenza intraprende un viaggio in Italia partendo dalla Svizzera, attraversando le Alpi all’altezza della Valcamonica e passando da Milano per arrivare fino in Toscana.
- Come la mappa del cielo, Lucio dall’Angelo (1994). Rebecca conosce Francesco durante una vacanza in Valcamonica a casa della nonna. Francesco è in sedia a rotelle, reduce da un terribile incidente. I due saranno coinvolti in un’avventura legata alla scomparsa di un ricercatore, che aveva fatto un’importante scoperta legata al popolo dei camuni.
- Occhi di Luna: il romanzo della Valle della Luce, Franco Gaudiano (2000). Un archeologo, un antropologo e un giovane nativo americano affrontano un viaggio nel tempo legato alla storia degli antichi camuni, alle incisioni della Valle dei Segni, a evidenze archeologiche e riti magici.
- Gli uomini dai rossi coltelli, Ausilio Priuli (2000). Romanzo storico ambientato nella Valcamonica, tra le comunità camune dell’Età del Ferro.
- Segni come parole. Il linguaggio perduto, Ausilio Priuli (2013). I segni incisi sulle pietre della Valcamonica sono parte di un linguaggio universale di cui si trovano riscontri nei sistemi rupestri di ogni parte del mondo; segni che sono la materializzazione di concetti, idee, sentimenti, emozioni, conoscenze, teologie, epopee: l’espressione grafica delle più antiche vicende umane.
- Il mistero del popolo del serpente, Anna Zanibelli (2017). La giornalista Andra Vincenti viene inviata in Valcamonica a coprire la notizia della scoperta di una roccia camuna, incisa con nuovi e misteriosi segni. Nel paese natale del nonno paterno, Andra, tra simboli antichi, luoghi di culto e incisioni rupestri, vivrà un’avventura ricca di emozioni e imprevisti.
Per ragazzi:
- La roccia magica e le avventure di Alcino e Giulia, Serenella Valentini (2005). Giulia, una bambina di Brescia, grazie a una filastrocca recitata vicino a una delle rocce incise della Valcamonica apre un portale nel passato e conosce Alcino, il suo compagno di avventure.
- La roccia magica e il giardino degli dèi, Serenella Valentini (2006). Giulia, in un secondo viaggio nel tempo, torna a trovare gli amici camuni durante la Festa del Sole; ma una disavventura durante i riti di iniziazione la porterà ad affrontare un viaggio con il suo amico Alcino per salvare il padre di quest’ultimo.
- Daniel Ghost e le anime erranti, Nicola Lucchi (2022). Dopo la morte dei suoi genitori, Daniel si trasferisce a casa degli zii a Quattrossi, un paesino tra le montagne della Valcamonica. È un ragazzino timido, di cui nessuno si accorge, come se fosse un fantasma. E, proprio come un fantasma, in questa storia ispirata dalla mitologia e dalle leggende della Valcamonica incontrerà altri fantasmi, veri, che infestano la sua scuola.
- Daniel Ghost e il segreto delle miniere, Nicola Lucchi (2023). La saga delle leggende di Daniel nella Valle dei Segni continua. Insieme alla sua amica fantasma Diana, Daniel scopre un gregge sbranato all’imbocco di una miniera, un ragazzino sconosciuto in un bosco, una macchia incisa sulla pietra del tutto identica a una voglia che lui ha sul petto da quando è nato. Capirà così che sono i cunicoli delle miniere, da cui gli zii di Daniel cercano di tenerlo lontano, i custodi dei segreti della valle.

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