CENTRO STORICO DI FIRENZE
PATRIMONIO CULTURALE
Sono molte, in fondo, le città in grado di ammaliare, di accendere
emozioni roventi, di lasciare una traccia indelebile nell’animo del
viaggiatore più appassionato; sono pochissime, invece, quelle che
regalano la sensazione di essere in un luogo che ha cambiato i destini
del mondo. Firenze è una di queste: con il suo prodigioso sviluppo in
epoca rinascimentale, ha segnato indelebilmente la storia artistica,
sociale e filosofica non solo della nostra cultura, ma dell’umanità
intera. E l’inclinazione fiorentina per la bellezza non si è certo spenta
con l’esaurirsi di tale irripetibile stagione, perché la città regala anche
capolavori manieristi e grandiosi affreschi barocchi, fino all’esplosione
di espressioni artistiche contemporanee.
DA NON PERDERE
“Bello svegliarsi a Firenze, aprire gli occhi in una camera luminosa e nuda […] Bello, anche, spalancare le finestre pizzicandosi le dita nei chiavistelli inconsueti, affacciarsi allo splendore del sole su ameni colli e alberi e chiese marmoree dirimpetto e, a brevissima distanza sotto di sé, scorgere l’Arno che gorgoglia e lambisce la spalletta fiancheggiante la strada.”
Edward Morgan Forster ha scritto Camera con vista più di 100 anni fa, ma le sue parole descrivono benissimo l’esperienza che attende anche il visitatore odierno.
Google Maps
“E se tra Piazza Signoria e gli
avelli di Santa Croce, si aggirano
inesauste le ombre dei Grandi ad
accendere di sacro fuoco i diacci
spiriti della modernità, nei vicoli
di San Frediano, il popolo che fu
contemporaneo di quei Padri, ci
si muove in carne ed ossa, vi sta
‘di uscio e bottega’.”
Superato l’Arno, lasciati alle spalle il fulgore
di Palazzo Pitti e la frenesia di Piazza Santo
Spirito, si sviluppa San Frediano, che Vasco
Pratolini ha scolpito con le sue suggestive
opere nell’immaginario collettivo. In
seguito alla pubblicazione di Le ragazze di
Sanfrediano e di Metello, il rione divenne
famoso per l’atmosfera verace, per la gente
sanguigna e scaltra, per l’anima popolaresca
che pervade le sue strade e i vicoli animati.
Anche se le cose oggi sono un po’ cambiate
e gli affitti non sono più a buon mercato,
come nel secondo dopoguerra, San Frediano
rimane un posto dal fascino speciale: qui
troverete una concentrazione di locali e
localini molto piacevoli in cui passare la
serata, oltre a trattorie economiche, teatri
e piazzette dove i bambini giocano a calcio.
E in ogni caso, per non dimenticarvi che
siete comunque nella città del Rinascimento,
tenete presente che anche da queste parti
non si lesina in meraviglie artistiche: è in
San Frediano, infatti, che si trova la Cappella
Brancacci affrescata da Masaccio e Masolino,
il luogo in cui negli anni ’20 del Quattrocento
la storia dell’arte ha cambiato rotta.
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«GALEAZZO MARIA RIMASE TALMENTE AFFASCINATO DALLA CITTÀ CHE SCRISSE AI SUOI GENITORI: “UNA SOLA CHOSA DIRÒ, CIOÈ: CHE A FIORENZA È IL PARADISO”.»


CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per scandagliare i recessi più nascosti della città.
- Romola, George Eliot (1862-63). Si racconta che la scrittrice Mary Ann Evans (George Eliot era uno pseudonimo), membro della folta comunità di intellettuali inglesi che abitarono Firenze nel XIX secolo, conoscesse la città in ogni suo minimo anfratto. E, in effetti, la rappresentazione dettagliata delle lotte di potere alla fine del Quattrocento che emerge in questo romanzo storico, nel quale appaiono numerosi personaggi realmente vissuti come Savonarola e Piero di Cosimo, fa pensare che non fosse solo una diceria.
- Mattinate fiorentine, John Ruskin (1875-77). Pochi autori, al pari del grande studioso inglese, sanno trasformare la critica d’arte in alta letteratura. E anche se molte delle attribuzioni degli affreschi nelle chiese fiorentine sono state smentite nei decenni successivi, la bellezza ipnotica delle pagine dedicate a Giotto e agli altri protagonisti della pittura locale rimane intatta.
- Camera con vista, Edward Morgan Forster (1908). Classico della letteratura di inizio Novecento, ambientato nella prima parte a Firenze, dove germoglia l’amore di Lucy per George. Tra i molti motivi di interesse, spicca la descrizione di una città già in preda a un numero eccessivo di visitatori, in un’epoca in cui il turismo di massa era un fenomeno non ancora rilevante.
- Le ragazze di Sanfrediano, Vasco Pratolini (1949). La più anticonvenzionale, irrituale e disinvolta tra le opere novecentesche su Firenze offre un ritratto di una città brulicante e ardente, lontana dalle raffinatezze dei palazzi nobiliari, dagli intrighi di corte e dall’opulenza artistica. Pratolini insegna che conviene non fare arrabbiare le ragazze del rione...
- La favola Pitagorica. Luoghi italiani, Giorgio Manganelli (1984). Tra gli innumerevoli viaggiatori che hanno tributato pensieri e meditazioni a Firenze, Giorgio Manganelli si distingue per la capacità di estorcere significati e visioni originali all’ordinariamente incensata ‘cooperativa di capolavori’ cittadina. Una lettura raccomandatissima, in particolare prima di affrontare la visita ai monumenti più iconici.
- Inferno, Dan Brown (2015). Passano i secoli, ma Firenze continua a destare la stessa meraviglia in artisti e scrittori. Dan Brown ha ambientato nella città la prima parte di uno dei suoi più noti thriller, tra i best seller planetari del ventunesimo secolo.
Per ragazzi:
- La congiura, Franco Cardini, Barbara Frale (2017). La potente famiglia dei Medici, banchieri che a un certo punto della loro storia sono diventati i signori di Firenze, è stata sempre al centro di complotti e congiure. Ma la più scenografica fu quella organizzata dalla famiglia dei Pazzi ai danni dei giovani fratelli Lorenzo e Giuliano.
- Vai all’inferno, Dante!, Luigi Garlando (2020). Vasco è un ricco ragazzo fiorentino: quattordici anni, bullo della scuola, pessimi voti ma alte skills quando si tratta di giocare a Fortnite. Tuttavia, un giorno trova un avversario duro da battere, che parla in versi nascosto dietro un cappuccio uguale a quello di Dante. La sfida contro il giocatore misterioso si trasformerà nella sfida della sua vita.

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