CENTRO STORICO DI NAPOLI
PATRIMONIO CULTURALE
Tre millenni di storia sono racchiusi nel centro storico più esteso
d’Italia, quello di Napoli, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO
per i suoi straordinari monumenti: un’area dov’è ancora conservato e
usato l’antico tracciato viario di epoca greca. Una delle città più antiche
d’Europa, fondata dai greci nel 470 a.C., Napoli oggi attira turisti da
tutto il mondo, che si aggirano tra musei d’indiscussa importanza,
misteriose catacombe, splendidi chiostri, palazzi e monasteri storici,
e la ‘via dei presepi’, San Gregorio Armeno, nella quale, in alcuni
periodi dell’anno, vige addirittura il senso unico pedonale, tanta è
l’affluenza.
Hanno provato in tanti a conquistarla e dominarla, dai
bizantini agli Angioini, passando per i normanni; agli Aragonesi si
deve la costruzione di Palazzo Reale e ai Borbone la fioritura della
città nel campo delle arti, della cultura, della scienza.
Regnanti biechi
o illuminati hanno sempre lasciato il segno, ma l’animo di Napoli e dei
napoletani è rimasto indipendente, grazie a un’identità che si è andata
rafforzando nei secoli. Ed è questa, al di là dei capolavori d’arte, storia
e architettura, che si ritrova tra le strade e la gente: una fiera umanità.
DA NON PERDERE
“Napule è mille culure / Napule è mille paure / Napule è a voce de’ criature / che saglie chianu chianu / e tu sai ca’ non si sulo.”
Così, nel 1977, Pino Daniele cantava le mille sfaccettature di Napoli. Ecco allora un itinerario nel centro antico della città, tra le sue luci e le sue ombre, tra l’alto e il basso.
Google Maps
“E che cielo!
Nu cielo a tavuletta
trasparente e turchese.
Accussì scenne a Napule,
ncopp’ ‘o Vesuvio,
‘a neve.”
Il Teatro San Ferdinando, storico luogo di spettacolo
partenopeo, è tra i più antichi della città e il tempio dell’arte
drammaturgica napoletana. Il 25 febbraio del 1948 Eduardo
De Filippo decise di acquistarlo, impegnando tutti i suoi averi
nella ristrutturazione post bellica; la sua gestione terminò
a causa dei debiti nel 1961. Dopo alterne vicende, il teatro
ha riaperto nel 2007 con La tempesta di Shakespeare, nella
traduzione in napoletano barocco firmata da Eduardo nel
1982.
Al drammaturgo è dedicato un camerino, che si può
visitare, con i suoi mobili e utensili e un baule colmo di abiti
di scena; nel foyer, grazie a un calendario di appuntamenti
guidato, si può accedere a un’esposizione permanente che
racconta, attraverso numerosi cimeli – come i manoscritti di
Eduardo o il famoso vestito da Pinocchio di Totò – la storia del
teatro dal café chantant all’avanspettacolo, passando per la
commedia e il teatro d’avanguardia.
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I siti italiani Patrimonio UNESCO si raccontano attraverso le parole di grandi scrittori che ne hanno celebrato la storia e la bellezza
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“DA QUANTO SI DICA, SI NARRI, O SI DIPINGA, NAPOLI SUPERA TUTTO: LA RIVA, LA BAIA, IL GOLFO, IL VESUVIO, LA CITTÀ, LE VICINE CAMPAGNE, I CASTELLI, LE PASSEGGIATE... IO SCUSO TUTTI COLORO AI QUALI LA VISTA DI NAPOLI FA PERDERE I SENSI!”
CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per entrare nel cuore di Napoli.
- Viaggio in Italia, Johann Wolfgang von Goethe tratto da Viaggio in Italia, (1816-17). In questa raccolta di pagine, il grande scrittore tedesco racconta anche il suo soggiorno a Napoli a fine Settecento: due mesi che gli rapiscono il cuore, tanto da portarlo a definire la città il posto ‘più meraviglioso del mondo’.
- Il ventre di Napoli, Matilde Serao (1884). Racconta la Napoli di fine Ottocento, non senza le ombre e le difficoltà che la attanagliavano, dandone una visione complessa, non semplicistica e molto attuale.
- L’oro di Napoli, Giuseppe Marotta (1947). Raccolta di racconti, usciti in precedenza sul Corriere della Sera, che dipingono Napoli e i suoi abitanti attraverso storie d’amore e riscatto, di disperazione e rinascita.
- Le poesie di Eduardo, Eduardo De Filippo (1975). Il celebre drammaturgo napoletano canta la sua città.
- Così parlò Bellavista, Luciano De Crescenzo (1977). Opera prima di De Crescenzo, è un dialogo corale tra i vari personaggi del romanzo: lo schizzo di una Napoli mai banale, che fa migliore mostra di sé stessa nell’arte del vivere.
- Il giorno prima della felicità, Erri De Luca (2009). È la storia del tuttofare don Gaetano e dello Smilzo, ambientata negli anni ’50, in una Napoli che sa essere anche popolosa e selvaggia.
- L’amica geniale, Elena Ferrante (2011). Il primo romanzo dell’omonima serie letteraria di Elena Ferrante conduce dentro una Napoli di periferia autentica e post bellica, dove, non senza problemi, si tenta di guardare al futuro attraverso gli occhi di due bambine, Lenù e Lila.
- I bastardi di Pizzofalcone, Maurizio De Giovanni (2013). Romanzo ambientato in una Napoli contemporanea, più precisamente nel commissariato di Pizzofalcone, che vede protagonista il commissario Giuseppe Lojacono. Ne seguiranno molti altri e anche una fortunata serie TV.
- Nostalgia, Ermanno Rea (2016). Il bel romanzo al quale si è ispirato il regista Mario Martone per il suo film, presentato in concorso a Cannes nel 2022, narra il ritorno di Felice nella sua città e nel suo rione, la Sanità, e al suo passato.
- Cara Napoli, Lorenzo Marone (2018). La dichiarazione d’amore che l’autore dedica alla sua città, attraverso un collage di sue pubblicazioni settimanali uscite per la Repubblica di Napoli, offre uno sguardo nuovo su una città che non smette di stupire.
Per ragazzi:
- Partenope Magica. Miti e leggende della Napoli antica, Clara Barbara Manacorda (2006). Itinerario nel cuore della città antica alla scoperta delle leggende napoletane, dalla Cappella Sansevero ai palazzi del centro storico, dal bassorilievo di Colapesce a Castel Nuovo e Castel dell’Ovo; e poi la tomba di Virgilio, la Chiesa di Santa Maria del Parto, Palazzo Donn’Anna...
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