CITTÀ DI VICENZA E LE VILLE DEL PALLADIO NEL VENETO
PATRIMONIO CULTURALE, SERIALE
Il linguaggio coniato da Andrea Palladio negli edifici di questo sito
UNESCO ha influenzato le traiettorie dell’architettura occidentale
per oltre tre secoli, unendo sotto un segno comune il Nord-Est
italiano a Washington, Dublino a San Pietroburgo. La straordinaria
fioritura architettonica di cui Palladio è protagonista è un portato
dell’annessione di Vicenza al dominio veneziano, che trasforma la
città in uno dei principali laboratori di sperimentazione architettonica
del Rinascimento. Grazie alla protezione del poeta e umanista Gian
Giorgio Trissino, e dopo anni di studio e metabolizzazione profonda
dell’eredità classica, Palladio innesta nel tessuto medievale della
città 23 edifici simbolo, modelli ideali di stile che la renderanno
una delle culle del classicismo.
Vicenza forma con Palladio un
binomio inscindibile. A essere investito di questo impulso, che è
contemporaneamente estetico e valoriale, è anche il contado:
è qui che l’architetto elabora la formula della villa suburbana, dove
funzione residenziale e funzione agricola convergono e si risignificano
nell’aspirazione di un’ideale arcadia veneta.
DA NON PERDERE
“Non v’è palazzo o villa o chiesa o ponte che a Vicenza non porti il suo nome.”
Seguendo le parole pronunciate da uno dei personaggi del romanzo L’oscura morte di Andrea Palladio di Matteo Strukul, questo itinerario a cavallo tra città e campagna tocca alcuni dei più alti capolavori palladiani, in un’ideale panoramica che abbraccia l’intera parabola creativa del maestro.
Google Maps
“Ogni estate, così mia sorella, dalla fine di
giugno a metà settembre, tutta la famiglia
si trasferiva nella casa di strada della
Commenda, sui Colli Berici, perché là la notte
era sempre fresco, e anche nelle giornate più
calde e afose tirava un po’ di vento, e c’era
un parco bellissimo dove lei, e anche mio
fratello e io, giocavamo, in assoluta libertà,
praticamente dall’alba al tramonto. Ma io non
ricordavo, noi non ricordavamo.”
La piattezza della campagna vicentina, a sud, è interrotta
dai rilievi dei Colli Berici, tracce di un antico affioramento
di origine marina alla deriva nella piana alluvionale. Alle
curve delle colline si alternano asprezze di natura carsica
e diverse cave che alimentavano i cantieri palladiani con la
bianca e docile pietra di Vicenza. A punteggiare la trama di
boschi, campi e vigneti, le numerose ville che accoglievano
la nobiltà vicentina in fuga dalla città.
La casa di strada della
Commenda attorno a cui fa perno I quindicimila passi di
Vitaliano Trevisan è una di queste.
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I siti italiani Patrimonio UNESCO si raccontano attraverso le parole di grandi scrittori che ne hanno celebrato la storia e la bellezza
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“PALLADIO È ETERNO E HA CONTINUATO A ISPIRARE OPERE, IN ITALIA COME NEGLI STATI UNITI E PERSINO IN AFRICA!”


CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per conoscere Vicenza e il suo territorio.
- Il prete bello, Goffredo Parise (1954). Lo sguardo innocente del piccolo Sergio si apre ai tormenti della vita adulta in una Vicenza che è un affresco, al contempo lucido e surreale, del piccolo mondo dell’Italia fascista. Tra le miserie popolari e le nobiltà scalcagnate della provincia profonda, gli occhi del bambino mettono a fuoco la vicenda di don Gastone Caoduro, un aitante e giovane prete, fervente sostenitore del regime, che diventa protagonista dei sogni proibiti delle zitelle della parrocchia.
- Opere, II, Scritti vari, Goffredo Parise (1968-86). La penna poliedrica di Parise, con il graffio tenace del suo stile e della sua tensione civile, spazia dalla critica artistico letteraria al reportage, dalla polemica all’elzeviro. Questi testi sono apparsi prevalentemente in testate come il Corriere della Sera e in riviste tra cui L’Espresso e Libri Nuovi.
- I quindicimila passi, Vitaliano Trevisan (2002). Thomas ha un’ossessione: quella di contare i passi. Contando riempie le distanze vuote, le satura con le ossessioni del numero, facendosi largo nella cancrena industriale che ha divorato i paesaggi boscosi della sua infanzia. Avanzando passo dopo passo verso il centro di Vicenza, il libro è il resoconto del ritmico, folle sprofondare del protagonista nell’abisso della sua solitudine, dove l’unica cosa verso cui inesorabilmente riesce ad avvicinarsi è la più atroce delle verità.
- Giallo Palladio, Umberto Matino (2022). È proprio un capolavoro palladiano il teatro del primo efferato omicidio di una serie che insanguina la campagna veneta tra Vicenza, Padova e Venezia, culla delle immortali architetture del maestro. Tra colpi di scena e lampi di genio, disegni perduti e ville solitarie, il commissario Monturi e il maresciallo Piconese si districano in una trama che ambisce ad avere la sofisticatezza e l’equilibrio formale di un’architettura.
- L’oscura morte di Andrea Palladio, Matteo Strukul (2024). Lontano dalle glorie dorate del Rinascimento, questo thriller storico mette al centro la vita del grande architetto e della sua famiglia, catapultando il lettore nelle pieghe più oscure della Vicenza del XVI secolo, tra faide sanguinose, l’incombere della peste e i sibili dell’Inquisizione. Pagina dopo pagina, l’autore innalza la drammatica architettura di eventi che getteranno una nuova luce sul mistero della morte di Palladio.
Per ragazzi:
- Palladio e il segreto del volto, Elena Peduzzi (2023). Per Nina, Jamal e Lorenzo, i tre impavidi protagonisti del ciclo I misteri di Mercurio, illustrato da Andrea Oberosler, è il momento di essere catapultati nella Vicenza del 1560, con l’incarico di risolvere un mistero che sembra più impenetrabile che mai. Tra pericolosi malviventi e grandi artisti, i tre detective della storia dell’arte dovranno salvare il volto perduto del più grande architetto del Rinascimento.

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