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IVREA, CITTÀ INDUSTRIALE DEL XX SECOLO

icona patrimonio sito UNESCO
PATRIMONIO CULTURALE
DOSSIER UNESCO: 1538
CITTÀ DI ASSEGNAZIONE: MANAMA, BAHRAIN
ANNO DI ASSEGNAZIONE: 2018
MOTIVAZIONE: Ivrea rappresenta l’espressione materiale di una visione moderna dei rapporti produttivi e si propone come un modello di città industriale che risponde al rapido evolversi dei processi di industrializzazione nei primi anni del Novecento. Il valore del sito risiede nel connubio tra la nuova capacità espressiva di queste architetture moderne e il riconoscimento del loro essere parte di un progetto economico e sociale esemplare, permeato dalla proposta comunitaria.

“La nuova economia che immaginiamo contribuisce
al progresso materiale e accompagna l’individuo
mentre perfeziona la propria personalità e le proprie
vocazioni. E tuttavia non impedisce di volgere l’animo
verso una meta più alta, non un fine individuale o un
profitto personale, ma un contributo alla vita di tutti
sul cammino della civiltà.”

Le fabbriche di bene, Adriano Olivetti

Cuore del Canavese ai piedi delle montagne, all’inizio del secolo scorso la provinciale Ivrea entra in profonda simbiosi con la famiglia Olivetti. Nel 1908, Camillo Olivetti apre una fabbrica di macchine per scrivere, che nel 1932 passa nelle mani del figlio Adriano. Dopo la seconda guerra mondiale, l’azienda conosce una fase di grande espansione, legata all’avvio della produzione delle calcolatrici elettromeccaniche.

Grazie ad alcuni prodotti leggendari come il calcolatore meccanico Divisumma e la macchina per scrivere Lettera 22, seguiti dalla Programma 101, antesignana del personal computer, e grazie all’attenzione posta, oltre che al profitto, anche al benessere dei dipendenti, Adriano Olivetti promuove un progetto di portata unica, che tra il 1930 e il 1960 fa di Ivrea un modello di pianificazione del territorio e un’esperienza innovativa di produzione industriale orientata al benessere della comunità; questo include la costruzione di edifici non solo per la produzione e l’amministrazione, ma anche per gli usi residenziali e i servizi sociali. La riflessione sull’architettura e sui processi industriali e le teorie sociali di Olivetti e dei suoi collaboratori hanno influenzato il destino dell’area per quasi un secolo, fornendole un’eredità culturale di cui è impossibile non tenere conto. Proprio per quest’identità profonda di ‘città industriale del XX secolo’, nel 2018 Ivrea è stata inserita nella Lista dei Siti UNESCO del Patrimonio dell’Umanità.

DA NON PERDERE

“Dato uno sguardo di sfuggita alle ‘rosse torri’, dovremo riconoscere che l’Ivrea di oggi è soprattutto un’industria, la quale ambisce a raccogliere in sé tutta la ‘piccola patria’ canavesana. È il caso più notevole esistente al mondo […] d’industria retta come industria […]; ma che nel tempo stesso vuol essere quasi uno Stato; l’incarnazione di un’idea religiosa, morale, sociale, politica.”

Così scriveva Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia; ancora oggi, conoscere l’Olivetti significa conoscere Ivrea e visitare Ivrea significa comprendere il significato dell’Olivetti, che ha plasmato l’identità novecentesca della città e tuttora ci dialoga.
Google Maps
Dal 1358, il
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Castello di Ivrea domina la città con suoi torrioni angolari, prima come baluardo difensivo e poi come prigione: per visitarlo, andate in
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Piazza Castello, dove ammirerete anche la facciata neoclassica e i tesori custoditi all’interno della
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Cattedrale di Santa Maria Assunta, uno degli edifici sacri più interessanti del Canavese. Fatevi poi accogliere da
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Piazza Ferruccio Nazionale, immancabile tappa lungo la passeggiata in Via Palestro e Via Arduino, cuore pedonale del
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centro storico. Il percorso vi porta al
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Museo Civico ‘Pier Alessandro Garda’, dove approfondirete la storia della città, e poi ancora, proseguendo verso est, all’
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Anfiteatro Romano del I secolo d.C. Scendendo verso la Dora Baltea, ecco una delle incarnazioni dell’utopia urbanistica di Olivetti: l’edificio che ospitava l’
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Hotel La Serra, progettato alla fine degli anni ’60, con la sua sorprendente forma di macchina da scrivere gigante. Attraversato il fiume, vi aspetta l’imperdibile ciclo di affreschi sulla Vita e Passione di Cristo custodito nella quattrocentesca
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Chiesa di San Bernardino; lo splendido complesso di cui fa parte la chiesa fu acquistato nel 1907 da Camillo Olivetti, che ne fece la sua residenza, per poi essere riqualificato da Adriano Olivetti negli anni ’50 come sede dei servizi sociali e del dopolavoro per i dipendenti. Il
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MaAM, ossia il Museo a Cielo Aperto dell’Architettura Moderna, vi porterà alla scoperta degli edifici (tra cui le Officine, la Mensa e l’incredibile condominio semi-interrato di Talponia) e della sperimentazione architettonica olivettiana lungo i 2 km nei dintorni di Via Jervis, mentre il
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Laboratorio-Museo Tecnologic@mente appagherà i desideri di ogni fanatico di tecnologia e di design industriale (e non solo!). Non lasciate la città senza fare un salto all’
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Archivio Storico Olivetti, dov’è conservato ogni tipo di documento relativo all’azienda.

“[…] a me faceva impressione l’idea
che quei cartelloni di réclame
che vedevo per strada, e che
raffiguravano una macchina da
scrivere in corsa sulle rotaie d’un
treno, erano strettamente connessi
con quell’Adriano in panni grigioverdi,
che usava mangiare con
noi, la sera, le nostre insipide
minestrine.”

Lessico famigliare, Natalia Ginzburg

Oltre che una fabbrica, l’Olivetti è stata l’ingegner Adriano. Il primogenito di Camillo, che nel ricordo di Ginzburg aveva “un’aria molto malinconica, forse perché non gli piaceva niente fare il soldato”, fece ben di più che creare un’azienda. Il suo progetto coinvolse l’architettura, che divenne strumento di crescita e tutela sociale, e soprattutto vide protagoniste letteratura, arte e cultura, utilizzate per sostenere attivamente la dignità umana.

L’ambizioso programma prevedeva l’inserimento di intellettuali nella realtà dell’industria, a fianco di personale con formazione tecnico-scientifica. Alcuni sono stati dipendenti o stretti collaboratori, come il giornalista Pampaloni, gli scrittori Volponi e Soavi, i poeti Sinisgalli, Fortini, Bigiaretti e Giudici. Altri hanno influenzato o interagito con le iniziative proposte a Ivrea (tra questi Ginzburg, Calvino, Noventa, Pavese, Moravia).

Nei numerosi scritti pubblicati dalle Edizioni di Comunità, la casa editrice da lui fondata nel 1946, Adriano ha esposto le proprie idee su economia, giustizia sociale, cultura, lasciando in eredità un corpus di riflessioni a tutto tondo.

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PER I PIÙ GIOVANI

“ADRIANO DESIDERAVA ANCORA, NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ, CHE TUTTI POTESSERO AVERE I BENEFICI E I PRIVILEGI CHE A LUI ERANO SPETTATI PER NASCITA. IL SUO ERA UN PROGETTO SENZA PRECEDENTI NELLA STORIA MONDIALE: UN PROGETTO CHE RICHIEDEVA MOLTO TEMPO E PAZIENZA. NEL FRATTEMPO, DECISE DI TORNARE IN AZIENDA. RIPRESE IL POSTO COME PRESIDENTE DELL’OLIVETTI [...] E INNOVÒ PER L’ENNESIMA VOLTA LA PRODUZIONE DELLA FABBRICA.”
attività per bambini del sito UNESCO nr. 54
Non è mai troppo presto per conoscere l’avvincente storia dell’Olivetti e del suo storico presidente Adriano; i più piccoli potranno iniziare dalla lettura di Adriano Olivetti: l’industriale del popolo di Luca Azzolini, corredato da illustrazioni colorate, prima di partire alla volta di Ivrea. La prima tappa del percorso è il
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castello trecentesco che domina il panorama eporediese; poi, camminando lungo l’asse pedonale che attraversa il
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centro storico, raccolto ed elegante, raggiungete i
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Giardini Giusiana, il polmone verde della città, dove i ragazzi potranno sfogarsi un po’, prima di concentrarsi sulle macchine da scrivere, i calcolatori e i personal computer esposti nel
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Laboratorio-Museo Tecnologic@mente e scoprire le invenzioni rivoluzionarie dell’azienda Olivetti. Niente di più azzeccato che visitare Ivrea nel periodo del Carnevale e partecipare a un evento unico: la famosa Battaglia delle Arance ha aspetti non del tutto adatti ai minorenni, ma i bambini adoreranno perlomeno assistervi; se sono abbastanza grandicelli, poi, potranno persino partecipare! Se invece capitate in città a giugno, sappiate che il festival della lettura La Grande Invasione organizza presentazioni, conferenze e workshop sempre interessanti, con autori provenienti da ogni parte del mondo, molti dei quali sono dedicati ai bambini. Per un cambio di scenario e un po’ di relax nella natura, uscite dalla città e con un tragitto di 10 minuti in automobile raggiungete l’area dei Cinque Laghi. Vi aspettano il
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Lago Sirio (balneabile, il più frequentato), il
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Lago Nero, il
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Lago Campagna, il
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Lago San Michele e, soprattutto, il
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Lago Pistono: i vostri figli non dimenticheranno facilmente l’emozione di camminare sulle
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Terre Ballerine, un’area boscosa nelle vicinanze, dove l’antica presenza di un lago ha lasciato un terreno fatto di torba e pare di muoversi su un materasso, mentre i passi fanno oscillare le piante. Ancora mezz’ora circa in automobile e sarete al
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Lago di Candia, una riserva naturale molto frequentata dagli amanti del birdwatching e sede di
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AntharesWorld, un parco avventura sulle rive del lago dove cimentarsi con carrucole, ponti sospesi e percorsi vari.
sito UNESCO nr. 54 in Italia
CONSIGLI DI LETTURA

Suggerimenti di lettura per conoscere meglio la città, la fabbrica e Adriano Olivetti.

  • Vita di Henry Brulard, Stendhal (1890). Nelle sue memorie, il grande scrittore francese racconta del soggiorno in Italia e della sosta a Ivrea per assistere all’opera Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa.
  • Piemonte, Giosuè Carducci (1890). In quest’ode patriottica pubblicata in Rime e ritmi nel 1899, Ivrea è “la bella che le rosse torri / specchia sognando a la cerulea Dora/nel largo seno”, mentre “fosca intorno è l’ombra / di re Arduino”.
  • Olivetti di Ivrea. Visita a una fabbrica, Franco Fortini, Carlo Brizzolara, Albe Steiner (1949). Un libro ‘grafico’, un eccezionale documento d’epoca e un’opera di valore artistico.
  • Società Stato Comunità. Per una economia e politica comunitaria (1952); Città dell’uomo (1959); Le fabbriche di bene (1945, 1951); Il dente del gigante (2020). Alcuni tra gli scritti più significativi di Adriano Olivetti.
  • Viaggio in Italia, Guido Piovene (1957). Un viaggio di tre anni nel Bel Paese per scrivere questo reportage unico e dettagliato, considerato un classico della letteratura di viaggio italiana. Dalle Alpi alla Sicilia, passando anche per Ivrea, lo sguardo dell’autore è un invito alla scoperta delle nostre meraviglie.
  • Tempi stretti (1957); Donnarumma all’assalto (1959), Ottiero Ottieri. Due romanzi che prendono ispirazione dall’esperienza di lavoro dello scrittore e sociologo Ottieri presso lo stabilimento Olivetti di Pozzuoli.
  • Memoriale, Paolo Volponi (1962). Il primo romanzo di Volponi ruota intorno alla figura di un operaio di una fabbrica del Nord Italia nel secondo dopoguerra e ai temi dell’alienazione e della condizione opprimente del lavoro.
  • Lessico famigliare, Natalia Ginzburg (1963). Tra i toccanti ricordi dell’autrice, anche Adriano Olivetti, la sua amicizia con la famiglia Levi, l’antifascismo.
  • Adriano Olivetti: un’idea di democrazia, Geno Pampaloni (1980). Raccolta di scritti di uno dei massimi intellettuali del Novecento italiano.
  • Il conte, Giorgio Soavi (1983). Il protagonista Alessio Donati è un protetto di Adriano Olivetti. Dello stesso autore anche Adriano Olivetti: una sorpresa italiana (2002).
  • Con i tempi che corrono, Libero Bigiaretti (1989). Chiamato da Olivetti a dirigere l’ufficio stampa, lo scrittore ripercorre le tappe della propria carriera in questa conversazione con Gilberto Severini.
  • L’impresa responsabile. Un’intervista su Adriano Olivetti, Luciano Gallino (2001). Il sociologo riflette sul progetto imprenditoriale e sull’impatto culturale dell’opera di Adriano Olivetti.
  • Adriano Olivetti. La biografia, Valerio Ochetto (2013). Ritratto completo dell’uomo e dell’industriale, pubblicato dalle Edizioni di Comunità.
  • Ivrea: guida alla città di Adriano Olivetti, Marco Peroni (2016). Racconti, aneddoti, fotografie, mappe e documenti per conoscere Ivrea e il fondatore dell’Olivetti.
  • La letteratura ai tempi di Adriano Olivetti, Giuseppe Lupo (2016). Grandi intellettuali e scrittori a confronto con le idee di Olivetti e l’esperienza dell’azienda di Ivrea.

Per ragazzi:

  • Adriano Olivetti: l’industriale del popolo, Luca Azzolini (2019). Per far conoscere la vita di Adriano Olivetti anche ai più giovani.
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