LE COLLINE DEL PROSECCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE
PAESAGGIO CULTURALE
Una terra generosa e difficile da lavorare, con pendii ripidi sui quali
si aggrappano i vigneti, che ancora oggi costringono gli uomini
a lavorare la vite a mano, e con una posizione privilegiata, tra le
Dolomiti e il Mar Adriatico, che regala una ventilazione costante e la
giusta escursione termica: le Colline di Conegliano e Valdobbiadene
sono la testimonianza del legame tra l’uomo e il paesaggio e di come
essi si siano modellati a vicenda. Questo rapporto d’amore lo racconta
Giovanni Comisso in Veneto felice, quando scrive: “Era quel paesaggio
come per ognuno il volto della madre che è indiscutibilmente bello
perché adorato”. Non è semplice decidere da dove iniziare a esplorare
le Colline: ci sono panorami con affacci spettacolari sui paesaggi
modellati dalla mano dell’uomo nel corso dei secoli e inseriti in
un ambiente naturale strepitoso, strade che si intersecano in una
ragnatela infinita di curve e rettilinei, chiese e abbazie, borghi annidati
tra i filari delle vigne, castelli che dominano dall’alto il territorio.
E poi
ci sono le cantine, dove nasce uno dei vini più conosciuti, e più bevuti
al mondo, e le osterie, dove i piatti della tradizione si accompagnano
al buon umore e a un’atmosfera conviviale e festosa.
DA NON PERDERE
“Nel paesaggio è il primo segno delle mani di Dio e giustifico certi esseri sensibili che nel mezzo dei paesaggi più belli attestano d’aver veduto l’apparizione della divinità. L’altro segno è l’uomo, ma l’uomo si forma e cresce in rapporto al paesaggio: è uno specchio del paesaggio.”
Le parole di Giovanni Comisso in Veneto felice esaltano queste colline e insieme offrono una perfetta sintesi di che cosa si intende per ‘Paesaggio Culturale’, la categoria UNESCO in cui sono iscritte.
Google Maps
“Tutto ciò che si estende da
Valdobbiadene per arrivare
fino a Conegliano non è altro
che un’unica enorme vigna.
I confini dividono e i proprietari
possono avere momenti e motivi
di disaccordo, ma le vigne
idealmente sono tutte collegate
tra loro. Coltivare bene il proprio
vigneto è essenziale, perché la
cura della tua proprietà tiene in
piedi anche quella del vicino.”
Il modo migliore per apprezzare il lavoro
dell’uomo e ammirare la bellezza dei
paesaggi delle Colline e delle Prealpi
trevigiane è percorrere il Cammino delle
Colline del Prosecco che parte da Vidor
e arriva a Vittorio Veneto, immergendosi
tra i vigneti e attraversando luoghi ricchi
di storia e di cultura. Lungo il percorso si
incontrano chiese, monumenti, castelli e
abbazie, trincee, gallerie e postazioni militari
della Grande Guerra. Per mettersi in marcia
e affrontare i 50 km del percorso, occorrono
quattro giorni di tempo (che si possono
ridurre a due o tre allungando le tappe), uno
zaino e le scarpe da trekking.
Quest’itinerario
rappresenta un modo unico per scoprire il
fascino del territorio tutelato dall’UNESCO:
un’avventura outdoor che unisce allo sforzo
fisico la calorosa accoglienza delle locande
della zona, dove un bicchiere di Prosecco,
un piatto di bigoli, la carne allo spiedo e un
tiramisù non mancano mai.
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“PIERO SA SÌ E NO COSA DEBBA ESSERE LA PATRIA O L’ITALIA, PER LUI FUORI DA BIADENE, LONTANO DAL MONTELLO, LA TERRA È TUTTA FORESTA.“


CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per conoscere meglio le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
- Veneto felice, Giovanni Comisso (1984). “Io vivo di paesaggio, riconosco in esso la fonte del mio sangue.“ Comisso si confessa all’inizio del suo viaggio in Veneto, nel quale le Colline del Prosecco e i paesi della pedemontana rivestono un ruolo importante.
- Sull’altopiano e altre prose, Andrea Zanzotto (1995). Cronache e racconti ambientati sull’altopiano tra Pieve di Soligo e le prime balze delle Prealpi.
- Angeliche colline, Emilia Salvioni (2003). Odori e colori delle colline del Solighese dalla penna della prolifica autrice di libri per ragazzi.
- Colloqui con Nino, Andrea Zanzotto (2005). Nel ritratto dell’amico Nino, multiforme genio locale che ne ha ispirato la poetica, Zanzotto racconta il territorio e i suoi cambiamenti. Nino si esprime con motti, facezie e profezie, a uso dei paesani e degli ospiti illustri dei suoi sontuosi baccanali nel feudo di Rolle, di cui era signore e dominatore.
- Piave. Cronache di un fiume sacro, Alessandro Marzo Magno (2010). L’autore compie un viaggio dalle sorgenti del Piave, sul Monte Peralba, fino al Mar Adriatico, per raccontare storia e tradizioni dei territori attraversati dal Grande Fiume, che nel suo percorso lambisce anche le Colline del Prosecco.
- La parabola degli eterni paesani, Luciano Cecchinel (2018). Racconto di un paese stretto tra le Colline del Prosecco e la montagna in riva al lago, dove si va disgregando una comunità ancestrale, sotto i colpi maldestri della modernità.
- Là dove si coltiva la vite (2019). Volume fotografico che raccoglie 50 storie scritte da vari autori, per raccontare le Colline di Conegliano e Valdobbiadene.
- Boschèra. Dai vini selvatici al nobile Torchiato del Cansiglio, Angelo Costacurta, Enzo Michelet (2021). Uva solitaria e misconosciuta che dà origine a un vino nettare di dèi come pochi altri, ai margini del mondo delle Colline del Prosecco.
- Vini proibiti. Clinton, Fragolino, Bacò e gli altri vitigni ribelli, Michele Borgo, Angelo Costacurta (2022). Vitigni clandestini convivono con i blasonati Glera e soci, dalla storia resistente e affascinante.
- Piero fa la Merica, Paolo Malaguti (2023). La commovente storia di un ragazzo che lascia il suo paese di origine in provincia di Treviso per cercare fortuna in Brasile.
- Un paesaggio tutelato, Ginevra Lamberti, Filippo Romano (2024). Libro fotografico arricchito da un racconto estremamente poetico, scritto dalla penna vivace di Ginevra Lamberti, autrice nata a Vittorio Veneto.
Per ragazzi:
- La storia del barba Zhucon, Andrea Zanzotto, Marco Nereo Rotelli (1997). Libro illustrato per ragazzi sulla storia dello ‘zio tonto’, protagonista di una leggenda popolare nel territorio delle Colline del Prosecco insieme al Mazariol, piccolo folletto vestito di rosso e con le scarpe a punta che si aggira per i boschi.
- Il Regno dei Palù, Terenzio Gambin (2020). Racconto illustrato da Monica Parussolo, dedicato ai ragazzi, sulla genesi e la geologia dei Palù del Quartier del Piave, prati umidi che sono parte integrante del sistema collinare ed esempio quasi unico in Europa per conservazione ed estensione.

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