MONTE SAN GIORGIO
PATRIMONIO NATURALE, TRANSNAZIONALE
Sorge a cavallo tra Italia e Svizzera la piramide boscosa del Monte
San Giorgio, che con i suoi 1097 m di altezza domina le sponde
meridionali del Ceresio, il Lago di Lugano. La porzione italiana del sito
è stata aggiunta a quella svizzera, iscritta nella Lista dei Siti UNESCO
del Patrimonio dell’Umanità nel 2003, andando a comprendere con
quest’ultima l’intero affioramento di rocce fossilifere risalenti al
Triassico Medio (245-230 milioni di anni fa). Occorre un certo sforzo
di immaginazione per risalire a ritroso il corso del tempo e ritrovarsi
catapultati in un mondo che non potrebbe sembrare più lontano dai
panorami che si possono ammirare oggi.
Questo scenario prealpino
e lacustre era una calda laguna tropicale di acque basse e calme,
punteggiate da isolotti, vulcani e banchi di sabbia fine. A separarla dal
mare aperto, c’era una barriera corallina brulicante di vita: crostacei,
molluschi, echinodermi, una miriade di pesci e soprattutto rettili,
che rappresentano la componente più spettacolare della fauna del
sito. A breve distanza, le terre emerse erano tappezzate di foreste
lussureggianti, dominate da antiche conifere e ciclicamente spazzate
da potenti venti monsonici.
Dopo la loro morte, i resti degli organismi
andarono incontro a quei processi di deposizione, ricoprimento e
mineralizzazione che hanno permesso la loro conservazione fino a oggi
sotto forma di fossili. Nei milioni di anni a seguire, le impressionanti
forze orogenetiche hanno poco a poco sollevato quegli antichi fondali,
portandoli a costituire i rilievi alpini e prealpini.
DA NON PERDERE
“Contini uscì sul pontile e si sedette a gambe incrociate davanti al lago che, nell’oscurità incombente del pomeriggio, avvolto dalla nebbia, pareva l’estremo lembo di una palude, nel cuore di una terra selvaggia.”
L’immagine evocata da Andrea Fazioli ne L’arte del fallimento si ripropone vivida nello sprofondare del Monte San Giorgio verso le acque del Ceresio. Questo paesaggio naturalistico e culturale di raro fascino scaturisce da un cortocircuito temporale, che fa convivere il passato più remoto con la storia del Novecento e invita all’esplorazione.
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“Soffiava sul lago una breva fredda,
infuriata di voler cacciar le nubi grigie,
pesanti sui cocuzzoli scuri delle montagne.
[…] Le onde stramazzavano tuonando sulla
riva, sconquassavan le barche incatenate,
mostravano qua e là, sino all’opposta sponda
austera del Doi, un lingueggiar di spume
bianche. Ma giù a ponente, in fondo al lago, si
vedeva un chiaro, un principio di calma, una
stanchezza della breva; e dietro al cupo monte
di Caprino usciva il primo fumo di pioggia.”
È con questa immagine di incombente dramma
meteorologico che si apre quello che è considerato il
capolavoro di Antonio Fogazzaro, ambientato nel paese di
Valsolda, all’estremità settentrionale del Lago di Lugano.
L’erompere della tempesta sulle tranquille sponde del
Ceresio è quasi un’eco paesaggistica del momento storico,
quello tra i moti del 1848 e la vigilia della Seconda Guerra
di Indipendenza, che fa da sfondo alla vicenda umana del
giovane Franco Maironi, patriota di idee liberali protagonista
del romanzo. Nel borgo di Oria l’autore passò diversi anni,
abitando a Villa Fogazzaro Roi.
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“IN POCHISSIMI, A QUELL’EPOCA, SAPEVANO CHE SI TRATTAVA DI FOSSILI E, TRA I POCHISSIMI, ERANO ANCORA MENO QUELLI CHE ACCETTAVANO COME POSSIBILE L’IDEA CHE PARTI DI ANIMALI SCONOSCIUTI FOSSERO ARRIVATE, PIETRIFICATE, FINO A NOI.”


CONSIGLI DI LETTURA
Suggerimenti di lettura per conoscere il Lago di Lugano.
- Piccolo mondo antico, Antonio Fogazzaro (1895). Considerato il capolavoro di Antonio Fogazzaro, il romanzo segue la storia d’amore contrastata tra Franco Maironi e Luisa Rigey, due giovani separati dall’abisso del censo sociale, sullo sfondo della lotta per l’indipendenza italiana dal dominio austriaco.
- Chi muore si rivede, Andrea Fazioli (2005). Le indagini straordinarie di un investigatore ordinario al suo primo caso, in quel piccolo mondo in bilico tra Svizzera e Lombardia che è il Ceresio. Gli ingredienti per incollare il lettore alle pagine ci sono tutti: un gioiello misterioso, i segreti ben custoditi di una famiglia e uno spietato killer che non sembra lasciare nulla al caso, prima che una serie ben assestata di colpi di scena facciano deragliare la trama verso un’incredibile soluzione.
- Ombre sul lago, Cocco & Magella (2013). Tra il Lago di Como e quello di Lugano, nelle montagne della Val d’Intelvi, affiorano i resti di un uomo misterioso. Che cosa celano? Tra giallo classico, epopea familiare e intrigo internazionale, il commissario Stefania Valenti affronterà il passato di queste montagne, diventate l’oscuro crocevia dei destini del paese al finire della guerra.
- L’arte del fallimento, Andrea Fazioli (2014). L’investigatore privato Elia Contini affila le sue armi deduttive, tra un acuto disincanto e una profonda comprensione dell’animo umano. In questo caso che sembra farsi più intricato a ogni curva sul lungolago, si confronterà con i limiti e gli errori di un uomo pronto a inseguire il suo sogno, prima che l’ombra del fallimento, e quella della mano di un folle assassino, si allunghi sulla sua vita.
- I casi del maresciallo Ernesto Maccadò, Andrea Vitali (2018-2024). Vitali è cantore di atmosfere lacustri: quelle del gemello del Ceresio, un Lario che infonde della stessa bruma il carattere di chi lo abita. Con tutto il profumo dell’Italia che fu, la fortunata serie dedicata al maresciallo Maccadò, calabrese trapiantato a Bellano, inizia con il romanzo Nome d’arte Doris Brilli.
- Che cosa resta, Antonello Breggia (2022). Le prealpi varesine, il clima uggioso di novembre, la gita a un rifugio di una comitiva di adolescenti: nessuno dei protagonisti immagina che la propria vita sta per essere sconvolta per sempre. L’autore fiuta la pista del romanzo di formazione, per inseguire le vite dei giovani fino al termine dell’età adulta, in un paese che, come le loro esistenze, sembra avviarsi verso un inesorabile tramonto.
Per ragazzi:
- La cacciatrice di fossili. Mary Anning si racconta, Annalisa Strada (2019). Racconto straordinario di una giovane donna alla conquista di un posto nella scienza nell’Inghilterra dell’Ottocento: la lotta contro le convenzioni sociali, le avventure sulle scogliere e, soprattutto, la passione per la paleontologia, che la porterà a scoprire, per prima, i resti fossili entrati nell’immaginario.

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